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giovedì 30 gennaio 2014

Importante è sicuramente anche quello che il famigliare prova, le sue emozioni, le speranze, le paure che si trova a gestire dopo che è stato informato delle condizione mediche del proprio genitore. Quello che secondo me deve essere ricordato, è che non bisogna vivere tutto da soli. Molto spesso succede che si tenda a non voler fare i conti con quella realtà così dura che ti ha cambiato la vita e che sai benissimo che resterà tale. Ma è importante saper che ci sono delle figure professionali adeguatamente formate che possono aiutare a vedere la situazione con una chiave di lettura diversa, che non deve per forza essere sempre negativa ed offrono inoltre sostegno e ascolto. Ma anche il famigliare, da parte sua, può aiutare i servizi che accompagnano la famiglia in questo nuovo percorso di vita, a capire e conoscere la storia e il vissuto dell'ammalato. Insieme, famiglia e rete di servizi, possono creare un rapporto che aiuta sia il paziente che la sua famiglia a vivere in maniera decorosa e non solo dolorosa questo passaggio, accompagnando entrambi in tutte le difficoltà e gioie che inevitabilmete incontreranno.

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