Visualizzazioni totali

lunedì 17 dicembre 2012

Parliamo anche di alimentazione tra ricordo e stimolazione

Quando si parla di demenza la maggior parte delle persone, per lo meno quelle che non lavorano nel settore pensano ad una persona che comincia piano piano a dimenticare delle piccole cose e che quindi venga intaccata l'area della memoria. Un esempio: qual'è la strada per tornare a casa? , oppure come ho fatto ad arrivare fino a qui?, fino a non riconoscere più i propri cari, il marito o moglie, i figli ma anche se stessi. E' vero, la demenza può iniziare così, ma la demenza non è solo questo. E' molto altro.E' paura, è disorientamento è l'incapacità di fare quello che normalmente si faceva per il semplice fatto che il cervello non è più in grado di fare quei collegamenti che una volta faceva normalmente. Tenendo presente che è una malattia degenerativa e che le cellule che costituiscono il nostro sistema nervoso muoino è comprensibile che anche le competenze acquisite nel corso di tutta una vita e che sono conservate in un'area o in un'altra del cervello spariscono. Non è cosa da poco. La memoria non è l'unica area del cervello che viene danneggiata, anche tutti le altre aree sono interessate, come quella motoria, del linguaggio, delle emozioni, del pensiero. Non è affatto insolito che una persona affetta da demenza, si dimentichi per esempio di come si fa a mangiare. Pensiamo a quel movimento che per noi è diventato uno schema motorio ben impresso nella  memoria : il portare la posata alla bocca. Per la persona affetta da demenza non è così scontato ed una cosa buona che si può fare è sicuramente non sostituirsi alla persona e cioè non imboccarla ed ancora meno non sgridarla se non esegue correttamente il movimento, perchè non lo fa apposta, solo non ricorda come fare, allora potremmo sederci accanto a lei ed aiutarla a iniziare, aiutarla e ripetere i vari passaggi, anche più volte se necessario e rafforzare con parole dolci tutte le cose corrette che fa.

1 commento:

  1. ciao sono Marco ho 32 anni volevo solo dire che al mondo non ci sono poi molte persone che dedicano le loro energie e la loro carriera alle persone dementi, ma se ci pensiamo bene tutti noi conosciamo una o più persone che convivono con un portatore di demenza. in prima persona ho conosciuto e visto come certe malattie possono ridurre una persona.la mia nonna paterna ci ha fatto passare dei momenti veramente brutti, dalle notti insonni, dovute alle sue visioni, alle brutte figure quando si provava a portarla afare una passeggiata o in ristorante per un pranzo o un evento in famiglia.
    Io ringrazio che ancora oggi, molti operatori si dedichino alle persone malate ma c'è anche da pensare che purtroppo in mezzo a tante pecore bianche ci sono sempre le pecore nere che demoliscono il lavoro fatto da queste ultime. ammiro tutti gli OSS e mi congratulo con voi per tutto quello che fino ad ora avete saputo fare per tutti i vostri ospiti nei centri di accoglienza e anche per le famiglie di quest'ultimi per sanno che voi vi prenderete cura dei loro cari GRAZIE MILLE MARCO s. DA BREDA

    RispondiElimina